E’ stato inaugurato il campo Base “Garbo”, grazie all’impegno per la comunità di COOPSSE ed al lavoro di un gruppo informale di giovani della Valpolcevera denominato “Tra Gli Alberi”. Un’area messa a disposizione da privati e un tempo a uso agricolo, si è trasformata in un luogo immerso nel verde a pochi passi dalla città sulle alture di Rivarolo.
Qui si possono vivere tante avventure, esperienze e laboratori. E’ a disposizione di giovani, famiglie, agenzie educative e viandanti per vivere all’aria aperta il più possibile nel proprio tempo libero.
Il motto: valorizzare, conoscere e preservare il patrimonio ambientale e di biodiversità della Valpolcevera per le generazioni future.
Il completamento dei lavori definitivi è stato realizzato grazie al progetto Green Generation in Act! del Comune di Genova – Direzione Politiche dell’Istruzione per le Nuove Generazioni e Politiche Giovanili, nell’ambito dell’iniziativa “PARTECIPO, IMPARO, MI DIVERTO #GIOVANI LIGURIA della Regione Liguria”
Conosciamolo dunque meglio uno degli animatori di questa bellissima associazione: Federico Persico! In questa sincera intervista ci racconta com’è nato il progetto, quali sono state le sfide e ci svelerà alcuni tra gli obiettivi futuri!
Contattatelo per qualsiasi curiosità: tutti i riferimenti e-mail li trovate a fine articolo! Buona lettura 🙂

- Benvenuto! Prima di cominciare con il racconto del bellissimo progetto “IN-16159” del gruppo giovani “Tra gli alberi”, puoi narrarmi meglio chi sei, con una breve descrizione dal punto di vista lavorativo e quali sono le tue passioni nel tempo libero?
Mi chiamo Federico Persico e da molti anni faccio l’educatore in Valpolcevera. Prima come membro di diverse associazioni del territorio, in seguito come socio lavoratore di una cooperativa sociale, COOPSSE, che è impegnata in ambito educativo.
La mia passione più grande è camminare nella natura, passione nata in età adulta grazie ad una fidanzata che mi trasformò da giovane urbanizzato in trekker, regalandomi un cane e lasciandomi allo stesso tempo
- Cosa rappresenta per te la Natura in generale? Credi in suo potere terapeutico?
I boschi, le montagne, l’acqua dei rii, dei torrenti e tutti gli esseri viventi che animano la natura hanno rappresentato da sempre per me luoghi in cui mi sono sentito integrato, dove si riducono i disagi, più o meno latenti della vita, in particolare della vita cittadina. Credo che diversi studi abbiano oramai dimostrato che l’attrazione dell’uomo per la natura è genetica.
- Ora torniamo all’argomento principale: il progetto IN-16159 ed il gruppo Tra gli Alberi. Di cosa si tratta, da chi è composto e quando è nato?
Il gruppo informale Tra gli Alberi è costituito da giovani della Valpolcevera tra 13 e i 26 anni. Il gruppo è nato alla fine del 2019 per rispondere ad un bando della Compagnia di San Paolo denominato Mind Club, che aveva l’obiettivo di promuovere il protagonismo giovanile su varie tematiche tra le quali quella ambientale.
Il gruppo di fatto nasce da un lavoro, iniziato nel 2015 all’interno di alcuni servizi educativi e poi apertosi a tutti i giovani del territorio, che aveva come obiettivo la valorizzazione del patrimonio naturalistico della Valpolcevera.
Da subito ci si è concentrati sulla “natura dietro casa”, intervenendo con la rimozione di rifiuti dai rii e dai sentieri (ad oggi sono stati rimossi più di dieci tonnellate di materiale inquinante di vario tipo), valorizzando dei sentieri prossimi ai nostri quartieri. Uno su tutti il sentiero “cerchio rosso”, che riprendendo un’antica via di percorrenza, transita da Sampierdarena e sale al Forte Diamante passando per il Garbo.

- Che cosa significa IN?
IN sta per ingegneria naturalistica, che è una tecnica di gestione dei dissesti del terreno, micro frane e frane, che ha come obiettivo utilizzare risorse naturali, ripristinando processi di stabilizzazione del terreno con erbe, arbusti e alberi.
Evidentemente si è voluto avviare un percorso di conoscenze e acquisizione di competenze per dei giovani che vedono nell’impegno per l’ambiente, un importante servizio per la comunità.
- Quali sono gli obiettivi ed i valori che volete far emergere con questo esperimento?
In sostanza vorremmo salvaguardare il patrimonio naturalistico della nostra vallata, i boschi dietro casa, le acque che dalle colline attraversano i nostri quartieri, ridurre l’inquinamento, favorire la biodiversità, promuovere un nuovo rapporto, quotidiano e intimo tra natura e persone.
Tutto questo coinvolgendo quanti più giovani sia possibile.
A volte ci diciamo che vorremmo che la Valpolcevera diventasse il polmone verde della città.

- Il vostro progetto è nato anche grazie al supporto di alcuni sponsor che vi hanno sostenuto. È stato complicato riuscire a raccogliere i fondi e partire?
Abbiamo sempre trovato grande disponibilità e apprezzamento. A partire da Compagnia di San Paolo, che ha sostenuto diversi nostri progetti, non ultimo IN16159 Ingegneria Naturalistica in Valpolcevera, Fondazione Carige che sostiene il progetto “Siamo Fuori!” nelle scuole medie di Certosa e Teglia, le Chiese Valdesi, il Comune di Genova con i suoi diversi assessorati (in particolare con l’assessorato all’Ambiente che ci ha permesso il conferimento dei rifiuti a Amiu) ed il Municipio V Valpolcevera.
Un rapporto particolare è nato con il CAI di Sampierdarena che ci ha affidato la manutenzione di parte di sentieri, l’Associazione la Piuma che gestisce il forte Tenaglie e la Fondazione Garrone che ci sta sostenendo nel fundraising.
In ultimo, “in barba” a quanto si dice dei genovesi che sarebbero gelosi delle loro proprietà, diversi proprietari di terreni agricoli ci hanno sostenuto affidandoci diversi ettari, oramai inutilizzati, per poter avviare le nostre attività per i giovani e per la cittadinanza.
- Il progetto Campo Base “Garbo” è un luogo immerso nel verde a pochi passi dalla città e sulle alture di Rivarolo. Che valore può garantire alla Valpolcevera?
Il Campo Base Garbo crediamo possa diventare uno spazio, vicino alla città, per vivere rapporti significativi tra persone e tra le persone e gli esseri viventi in generale, senza dover per forza fare chilometri alla ricerca di ambienti esotici o sognando sui documentari naturalistici.
Chi vive la natura, la ama e s’impegna per la sua salvaguardia!



- Come credete che i cittadini di Rivarolo (ed in generale della Valpolcevera), possano usufruire e/o supportare questo progetto? È una realtà chiusa o aperta a tutti?
Le nostre iniziative sono per natura, è il caso di dirlo, aperte a chiunque voglia partecipare.
In questi anni abbiamo coinvolto più di 300 ragazzi nelle attività! Partendo dai giovani stiamo progressivamente creando contatti con cittadini e realtà diverse. Con percorsi che proveranno a creare impatti positivi sul territorio, continuando a promuovere attività per la rimozione di rifiuti dai nostri boschi e la tracciatura di percorsi segnalati che permettano di raggiungere i nostri sentieri collinari a piedi dai nostri quartieri.
- So che avete cominciato a lanciare anche dei laboratori, tipo quello di Botanica. Ci puoi raccontare com’è andata questa esperienza?
L’iniziativa ha visto la partecipazione di più di cinquanta persone venuta sia dal Garbo e dai quartieri limitrofi, che da altre parti di Genova.
Il nostro amico Mario Balbi, autore del libro “Piante di Strada. Erbario di Genova tra muri. Creuze e marciapiedi” Tuss Edizioni, ha illustrato la varietà di un ambiente, quello delle piante, che spesso non notiamo, foriero di storia e vicende interessantissime, nell’incrocio continuo con le attività dell’uomo.
A conclusione, i ragazzi del gruppo Tra Gli Alberi hanno offerto ai partecipanti un rinfresco da loro preparato con molte delle erbe commestibili presenti al Garbo.

- Avete anche creato delle piattaforme di legno su cui avete posato delle tende per vivere una notte in questo spazio verde. Com’è andato questo esperimento?
L’idea è che la vita all’aria aperta, come dormire in tenda, possa essere un’esperienza non estemporanea nella vita dei bambini e dei giovani della nostra comunità.
Abbiamo verificato che spesso, soprattutto per i più giovani, le esperienze outdoor sono esperienze poco frequenti, spesso legate a viaggi turistici.
Molti bambini non hanno la possibilità di fare esperienze simili. Inoltre stare insieme agli altri in natura favorisce la coesione tra le persone e come già detto, offre la possibilità di stare in contatto con gli altri esseri viventi. Dal 2020, nel post lockdown, abbiamo sperimentato momenti sempre più frequenti in cui gruppi di bambini e ragazzi, vivono spazi come il Campo Base Garbo, come luoghi di ritrovo consueti dove giocare e studiare.
Da gennaio 2023, quindi in pieno inverno, avvieremo un’attività di studio pomeridiano per i ragazzi delle prime e seconde medie, che si svolgerà all’interno di tende (appositamente acquistate) pranzando insieme e con proposte di attività manuali dette “discovery” (cioè di scoperta).
Ad esempio: la bioedilizia, l’arboricultura dal seme all’alberello (i giovani alberi saranno impiantati in terreno in nostra disponibilità, dagli stessi ragazzi), piccoli lavori di falegnameria a mano.
- Prevedete altre nuove esperienze e/o laboratori? Se sì, ci puoi dare qualche anticipazione?
In generale, vorremmo provare ad offrire spazi di confronto sui temi ambientali: prossimo è una conferenza sui rettili e anfibi della Valpolcevera, al fine di sostenere la creazione di una piccola zona umida, che ospiti i nostri amici biacchi, rospi, rane e tritoni che già vivono al Campo Base Garbo.
A breve inizieranno anche alcune attività che prenderanno il via dal Campo Base Garbo, come un cammino che si dispiegherà per circa 80/100 chilometri in Valpolcevera.

- Credi che lo yoga e la meditazione possano essere introdotti in questo progetto o che possano dare un valore aggiunto?
Crediamo di essere al principio di una bella avventura, per cui ogni iniziativa che metta al centro il benessere delle persone è la benvenuta!
- Come hanno reagito inizialmente i ragazzi davanti a questa iniziativa del tutto inedita a Rivarolo?
In generale i progetti “verdi” di cui ti ho parlato sopra, ma in particolare la costruzione del Campo Base Garbo, sono frutto del loro impegno e della loro perseveranza. Nei boschi i ragazzi attribuiscono un senso profondo, direi etico al loro impegno per l’ambiente, che nei contesti urbani invece non ritrovano, sfuggendo a pregiudizi, che loro stessi denunciano (ad esempio che i ragazzi sono sfaccendati, poco inclini all’impegno civico, ecc.).
Anche i ragazzi che arrivano da altri paesi, si sentono integrati in quella che definiscono la casa di tutti: la natura.
- Ti senti di aggiungere altro o vuoi lanciare un messaggio a tutti i lettori di Nature mind Explorer (ma non solo)?
Vi aspettiamo, anche per un’ora soltanto, alle nostre iniziative per ascoltare e rendere concrete le vostre idee per la salvaguardia della natura! Potete scrivermi a questi indirizzi email: tragliaberi16159@gmail.com o federico.persico1969@gmail.com ma anche seguirci sul profilo Instagram Tra gli Alberi.


Grazie di cuore Federico per queste parole così belle e calorose per la Valpolcevera e non solo!
Vi aspettiamo numerosi al Campo Base Garbo 🙂
E tutto molto interessante. Sono una nonna di due nipotini di 8 e 10 anni mi piacerebbe portarli x capire meglio.
Grazie per l’interesse! Credo che la fascia d’età cominci dai 13 in su, però provi a contattare l’organizzatore agli indirizzi email (tragliaberi16159@gmail.com o federico.persico1969@gmail.com) per chiedere meglio 🙂
Buon pomeriggio Federica, è una bellissima e lodevole iniziativa. Ho ricordi bellissimi della mia infanzia al Garbo. Ricordo che molto spesso, raggiungevamo il Garbo attraverso le creuze. Complimenti a Persico per quello che fa.
Grazie di cuore Lidia! Il bello di queste storie è che nella loro semplicità sono davvero emozionanti, soprattutto quando si tratta dei luoghi di casa!! Ti ringrazio per averlo letto! Un abbraccio 😉