Amici liguri, piemontesi e soprattutto genovesi, questo articolo è per voi!
Come se la pandemia da COVID 19 non fosse già stata abbastanza, nel Nord-Ovest non vogliamo farci mancare nulla!
Eh sì, perchè sono ormai diverse settimane che circola una notizia in rete, sempre con tema pandemico, e non ne possiamo più.
E’ infatti noto come a partire da inizio gennaio, si sia cominciata a diffondere nelle zone appenniniche la cosiddetta Peste Suina.
Cos’è la Peste Suina Africana (PSA)?
Si tratta di una malattia virale che colpisce suini e cinghiali, altamente contagiosa e spesso letale per gli animali. Non è trasmissibile agli esseri umani, ma quasi sempre mortale nel giro di pochi giorni per i cinghiali infetti. La malattia non ha sintomi specifici, se non febbre resistente ai trattamenti o morte improvvisa.
Era già stata individuata in passato. Nel 2014 è esplosa un’epidemia di PSA in alcuni Paesi dell’Est della UE e da allora la malattia si è diffusa in altri Stati Membri, tra cui Belgio e Germania, mentre in ambito internazionale è presente in Cina, India, Filippine ed in diverse aree del Sud-Est asiatico, raggiungendo anche l’Oceania (Papua Nuova Guinea).
Il 7 gennaio 2022 è stato confermata la positività alla peste suina. Un cinghiale è stato trovato morto in Piemonte, nel Comune di Ovada, in provincia di Alessandria.
Da qui sono scaturite raccomandazioni per turisti, allevatori, cacciatori, veterinari con conseguenti divieti per alcune attività, incluso anche gli sport outdoor tra cui il trekking.
Diretta conseguenza della Peste Suina è un elenco di divieti di transito in tutte le aree boschive. Tale divieto vale all’interno di 114 comuni a cavallo tra Liguria e Piemonte fino alla metà luglio 2022.
Vediamo il dettaglio delle aree soggette a restrizioni di peste suina nella mappa sotto:
Amici, non vi preoccupate! Nell’attesa che le autorità competenti si accertino sugli sviluppi della vicenda (sperando in miglioramenti), voglio portarvi con me a scoprire 10 itinerari bellissimi fuori dalla zona rossa!
Ma prima di tutto:
Cosa fare e come comportarsi?
Vediamo le buone norme da adottare, in caso di peste suina, riassunte in questa immagine della Regione Piemonte:
Fatemi sapere nei commenti se conoscevate già gli itinerari ed anche quale vi è piaciuto di più! Clicca sui titoli o sulle immagini per leggere l’intero dettaglio del percorso. Siete pronti? Partiamo! 🙂
1 – Passo del Bocco – Monte Zatta

Il monte Zatta è un massiccio dell’Appennino Ligure che raggiunge i 1.404 m e costituisce un tratto dello spartiacque Appenninico tra la valle Sturla, la valle del Taro, la Valle Graveglia e la val di Vara. La sommità del massiccio del monte Zatta è costituita da una lunga cresta ondulata, percorsa da un bel crinale, con ai margini il monte Zatta di Ponente (1.355 m) e il monte Prato Pinello (1.390 m). In mezzo a queste due vette, si eleva la cima principale, il monte Zatta di Levante (1.404 m); inoltre, il versante Sud è piuttosto ripido e pietroso, mentre quello Nord (verso il passo del Bocco) ha una pendenza più dolce ed è ricoperto da una meravigliosa faggeta.
2 – Recco – Santuario Nostra Signora di Caravaggio

Il santuario della Madonna di Caravaggio è un luogo di culto cattolico situato nella frazione di Santa Maria del Campo nel comune di Rapallo, nella città metropolitana di Genova. La chiesa è ubicata a 623 m sulla vetta del monte Orsena, detto anche Caravaggio dalla quale deriva l’intitolazione. Il santuario è raggiungibile anche dalla chiesa millenaria di Ruta attraverso un tracciato sentiero tra i boschi e lungo la linea di crinale con la valle del torrente Recco e Uscio. Dal piazzale del santuario e lungo il percorso aperta e spaziosa è la vista panoramica sul golfo del Tigullio e levante spezzino, ad est, e sul Golfo Paradiso, Genova e costa savonese verso ovest.
3- Anello Rocca d’Aveto – Monte Bue – Lago Nero

Il monte Bue è una vetta dell’Appennino ligure, facente parte del gruppo del monte Maggiorasca, situata sullo spartiacque tra la val d’Aveto, la val Ceno e la val Nure, al confine tra la città metropolitana di Genova e le province di Parma e Piacenza, tra i comuni di Santo Stefano d’Aveto, Bedonia e Ferriere. Si tratta della seconda cima più alta dell’Appennino ligure, dopo il vicino monte Maggiorasca e della cima più alta della provincia di Piacenza.
4 – Anello Lerici – Tellaro – Montemarcello

Lerici, assieme a La Spezia e Porto Venere è uno dei tre comuni che si affacciano sul Golfo dei Poeti; la sua frazione Tellaro è compresa nel circuito dei borghi più belli d’Italia. Inoltre Lerici ha avuto illustri ospiti come Lord Byron, Mary Shelley e Percy Bysshe Shelley: è infatti uno dei borghi marinari più famosi della Liguria e del nord dell’Italia, nonchè meta di moltissimi turisti durante tutto l’arco dell’anno. Montemarcello è una frazione del comune ligure di Ameglia, nella val di Magra in provincia di La Spezia, distante dal capoluogo comunale circa 5 chilometri. Il suo territorio fa parte del parco naturale regionale di Montemarcello-Magra istituito nel 1985; il paese dal 19 aprile 2006 fa parte del circuito dei borghi più belli d’Italia.
5 – Bonassola – Salto della Lepre

Due meravigliose esplorazioni che possono essere fatte nel Levante Ligure, all’interno di una cornice tra le più belle in Liguria. Il salto della lepre deve il suo nome ad un leggendario salto dell’animale, che ha preferito buttarsi dalla scogliera piuttosto che farsi colpire dai cacciatori. Si tratta di uno scorcio vertiginoso a strapiombo sul mare, che toglie semplicemente il fiato. La ciclopedonale tra Bonassola e Framura è lunga 5 km, percorre il tratto della stazione ottocentesca e termina presso la stazione nuova, dove è possibile anche affittare la bici da aprile in poi. Molti scorci, aperture e passerelle si aprono lungo il tragitto, regalando visuali di incomparabile bellezza.
6 – Monte Carmo

Il monte Carmo di Loano è una montagna delle Alpi liguri alta 1.389 m. La montagna si trova sulla catena principale alpina tra il Giogo di Toirano e il Giogo di Giustenice. Posta nell’immediato entroterra di Loano, è riconoscibile da molte cime e località della Liguria per il suo imponente e isolato profilo; dalla vetta del monte Carmo, verso nord, si possono scorgere le vicine Alpi Liguri, con in primo piano i monti Galero, Saccarello, Pizzo d’Ormea e Antoroto. In giornate molto limpide si possono peraltro scorgere il profilo del Monviso, della Corsica, di alcune isole dell’arcipelago toscano.
7 – Madonna del Lago – Monte Armetta

Il monte Armetta (1.739 m) è la montagna più alta delle Prealpi Liguri (nella sezione alpina Alpi Liguri) e si trova in provincia di Cuneo (Piemonte), non lontano dal confine con la Liguria. La montagna è collocata sulla catena principale alpina che sovrasta Ormea, riconoscibile per il particolare centro storico a forma di cuore. I suoi versanti esposti verso la val Tanaro sono rocciosi e dirupati, mentre i pendii che si affacciano verso il Mar Ligure sono decisamente più dolci e si presentano coperti di boschi e, più in quota, di ampie distese prative. Verso sud-ovest la Colla Bassa la separa dal Monte della Guardia, mentre a est il crinale spartiacque procede prima verso il monte Pesauto e poi, dopo il colle San Bartolomeo di Ormea, raggiunge il Monte Dubasso. Amministrativamente la montagna è collocata al confine tra i comuni di Ormea e di Caprauna, entrambi in provincia di Cuneo.
8 – Finalborgo – Pilastro Frate Maggiore – Grotta Edera

Bellissima escursione nella stupenda regione del Finalese, all’interno della zona di Perti Alto, partendo da Finalborgo ed attraversando la storia e la strada delle chiese. Si passa quindi dalla Chiesa di Nostra Signora di Loreto o dei cinque campanili, da Castel Gavone, Forte di San Giovanni a Perti Alto fino ad arrivare alla grotta dell’Edera ed anche il Pilastro del Frate Maggiore, un luogo in cui troviamo molti antri e climbers.
8 – Finalborgo – Verezzi

Verezzi è un mix di cose. Passeggiate su sentieri naturalistici, storici e botanici attrezzati, segnalati e sempre mantenuti in ordine: Sentiero Natura, Sentiero Cultura, Sentiero delle “Stizze”, Sentiero Antichi Percorsi Rurali. Ma anche la possibilità di arrampicata sulle pareti della Cava di Rio Fine, Rocce dell’Orera e del Monte Caprazoppa. Infine, a Borgio, sono visitabili le Grotte ed è aperto tutto l’anno il Cinema-Teatro Vittorio Gassman. Il sistema viario delle borgate è costituito da mulattiere dette crêuze, costruite con pavimentazione in acciottolato e gradini in pietra, e delimitate da muri alti di confine. Lungo i caruggi e le crêuze che collegano le borgate si aprono a ogni passo suggestivi scorci di stretti passaggi, portoni antichi, lavatoi, edicole votive, angoli ricchi di storia e di bellezza che rimandano ad epoche passate: il tutto inserito nel contesto naturale aspro e gradevole dei terrazzamenti. L’aspetto che colpisce di più in Verezzi è però la vista sulla costa ligure che si può godere da ciascuna delle quattro borgate dove davvero sembra di stare sospesi tra cielo e mare.
9 – Viozene – Monte Mongioie

Il Monte Mongioie (2.631 m) è una montagna delle Alpi Liguri nella sottosezione delle Alpi del Marguareis che, trovandosi ad est della Punta Marguareis (che è collocato dal 1947 sulla linea di confine italo/francese) il monte Mongioie ricade interamente in territorio italiano (Provincia di Cuneo). Si tratta di un imponente massiccio calcareo, la cui vetta si trova nel punto di unione dei territori comunali di Ormea, Roccaforte Mondovì. Si trova sullo spartiacque principale tra la val Tanaro e le valli del monregalese – in particolare, il suo versante nord-occidentale scende sulla valle Ellero, il versante nord-occidentale dà sulla val Corsaglia, mentre il versante meridionale dà sulla val Tanaro.
10 – Tassani – Monte Treggin – Roccagrande

I monti Treggin e Roccagrande sono montagne dell’Appennino Ligure, rocciose e tra le più importanti del sottogruppo del Monte Porcile. Affascinante itinerario di grande interesse minerario e geologico, tutta la zona si innalza alle spalle di Sestri Levante e possiede delle ricchezze che un tempo venivano estratte mentre oggi rappresentano un’attrattiva unica per gli escursionisti e gli appassionati di minerali.