Un territorio scosceso tra mare e monti, tra vigne e case color pastello. Il blu acceso del mare si fonde in un unico orizzonte con il verde della natura ed il cielo. La roccia, infine, funge da sentinella e sovrasta imponente.
Stiamo sognando? Farnetichiamo? Dove ci troviamo?
Stanotte credevo di fantasticare nel sonno, ma poi ho ricordato che un luogo magico del genere esiste davvero!
Siamo in Liguria, alle Cinque Terre, in provincia di La Spezia.
La fama di questi cinque paesini marinari è nota in tutto il mondo, non solo in Italia. Migliaia di turisti ogni anno si radunano qui per trascorrere giorni all’insegna del buon cibo, del mare, dei profumi agrumati di limone, della meraviglia pittorica che si cela in borghi così piccoli e nascosti.
Storia


I primi documenti storici sulle Cinque Terre risalgono all’XI secolo. Sorsero prima Monterosso e Vernazza, mentre gli altri borghi nacquero più tardi, sotto l’egemonia militare e politica di Genova. Nel XVI secolo, per contrastare gli attacchi dei turchi, gli abitanti rafforzarono le vecchie fortificazioni e costruirono nuove torri di difesa.
A partire dal Seicento le Cinque Terre conobbero un declino che si invertì solo nel XIX secolo, grazie alla costruzione dell’Arsenale militare della Spezia e alla realizzazione della linea ferroviaria tra Genova e il capoluogo.
La ferrovia le fece infatti sfuggire al loro isolamento, ma portò anche ad un abbandono delle attività tradizionali. La conseguenza fu un aumento della povertà che spinse molti all’emigrazione all’estero, almeno fino agli anni Sessanta, quando lo sviluppo del turismo riportò il benessere.


Torniamo ad oggi
Facciamo un salto nel presente ed eccoci di nuovo ai nostri giorni, con le Cinque Terre che si confermano meta turistica d’eccellenza.
Che tu sia amante del mare o dei monti, della barca o del trekking, tutti rimangono appassionati ed immobili davanti a tanta bellezza.
Puoi scegliere diverse attività ed attrazioni, a seconda dei tuoi gusti, ma sicuro non rimarrai deluso.
In questo itinerario, sicuramente gettonato e turistico, ma pur sempre un must, ti porto a scoprire i borghi più a Levante: Riomaggiore e Manarola.
Riomaggiore

Riomaggiore, così come le altre Cinque Terre, è stretta tra il mar Ligure e la ripida catena montuosa che si distacca dall’Appennino presso il monte Zatta, e scende in direzione sud-est, facendo da spartiacque tra la val di Vara e la zona costiera.
Il centro storico, il cui nucleo originario risale al XIII secolo, è situato nella valle del torrente Rio Maggiore, l’antico Rivus Major dal quale il borgo prende il nome.
Cosa vedere
- La chiesa di San Giovanni Battista, in stile neogotico, costruita nel 1340.
- La chiesa parrocchiale di San Lorenzo, 1338, con la sua magnifica finestra a forma di rosa risalente al IX secolo.
- Il Castello di Riomaggiore, costruito nel 1260, sorge sullo sperone montuoso che separa la parte più antica dal borgo che era sorto presso la stazione e gode di un panorama stupendo.
- La Via dell’Amore, sentiero che congiunge Riomaggiore a Manarola, famoso per i suoi incantevoli e indimenticabili panorami. Il sentiero è chiuso da anni a causa di una frana. Ultimamente sono stati aperti solo i primi 200 metri da Manarola. La riapertura è prevista per luglio 2024.
Appena usciti dalla stazione, per quanto si vedano le indicazioni sulla Via dell’Amore verso sinistra, ci dirigiamo a Nord, per raggiungere la chiesa San Giovanni Battista, davvero imponente. In meno di 10 minuti si raggiunge poi il Castello di Riomaggiore, visitabile all’interno al costo di 2€.
La vista è davvero da togliere il fiato ma poi scendiamo di nuovo in paese, ripercorrendo le scalette al contrario.
Qui, tra una casetta colorata e l’altra, tra scale ripide e spiagge nascoste, si cela il porticciolo, dalla cui postazione si manifesta la visuale più famosa di Riomaggiore.

Il punto di vista è davvero privilegiato e le emozioni fanno vibrare l’anima. Lo scorcio prospettico toglie il fiato e fa comprendere la verticalità che identifica le Cinque Terre.
Potrei rimanere qui per sempre! 🙂
Tuttavia, la voglia di proseguire lungo la strada, in direzione dell’attracco del battello, e dopo di una spiaggetta, ridà vigore al corpo e conduce velocemente al di sotto di una scogliera.
La spiaggia non è molto comoda per la presenza di sassi enormi, ma c’è comunque una sensazione di pace.
Qui il pranzo ed un pò di relax, prima di lasciare il borgo, e riprendere il treno per spostarsi in un’altra perla. I treni passano ogni mezz’ora ed impiegano solo 2 minuti per giungere a Manarola.
Manarola

Manarola è una frazione del comune di Riomaggiore. Le abitazioni variopinte, costituite dalle tipiche case torri genovesi, si affacciano una ridosso all’altra sulla via principale, detta via Discovolo, ricavata dalla copertura del corso d’acqua.
Cosa vedere
Il paese poi si inerpica sul costone roccioso che si protende sul mare, determinando un intreccio di stretti carrugi, che corrono paralleli su più livelli intermedi, collegati tra loro da irregolari scalinate in ardesia.
- Via dell’Amore: il sentiero è chiuso da anni a causa di una frana. Ultimamente sono stati aperti solo i primi 200 metri da Manarola. La riapertura è prevista per luglio 2024.
- Torre campanaria e la chiesa parrocchiale di San Lorenzo, in stile gotico
- Molto suggestivo è l’ultimo tratto di via Belvedere, un vero e proprio “balcone” a picco sul mare che termina su una panoramica piazzetta.
Appena si arriva in questo borgo dalla stazione, si ha subito una duplice scelta: a destra si possono percorrere i 200 m della Via dell’Amore, prima di trovare uno sbarramento. Per quanto limitati, già si respira un’aria magica e piena di vita, intervallata da lucchetti, scorci mozzafiato sul mare sottostante ed agavi verdi e vivaci.
A sinistra invece, un tunnel conduce all’inizio del borgo. Seguendo la via in direzione Sud verso il mare, si prosegue verso il porticciolo.
Tra gelaterie, ristoranti e negozi di souvenir, comincia qui una comoda passeggiata, che in neanche dieci minuti conduce in un punto panoramico che davvero toglie il fiato. La visuale su Manarola appare come un costone roccioso che davvero non ha eguali.
Attoniti ed incantati, vorremmo fermarci qui.

Tuttavia, proseguendo ancora un pò, si trova un bivio che, a destra, conduce al famoso locale Nessun Dorma, in cui ci si può fermare per godere di tanta bellezza, magari con un delizioso piatto davanti. A sinistra invece, si prosegue lungo via Belvedere, fino ad un’altra insenatura e vicino un cancello sbarrato per una frana.
La giornata si conclude qui, godendo di un meraviglioso tramonto che ci portiamo via e conserviamo nel cuore.
Grazie Cinque Terre, è stato bello averti vissuto, godendo della tua inestabile bellezza tra le viuzze colorate.
