
Anello Bonatti – Malatrà – Bertone
Il Rifugio Bertone è localizzato nei pressi del piccolo vilaggio di Le Pré al cospetto del Monte Bianco, la montagna molto amata e vissuta in tutti i minimi particolari dalla guida alpina Lorenzino Cosson. Questa struttura prende il nome di Giorgio Bertone, guida alpina e grande amico di Renzo: insieme vissero molte avventure in particolare la prima salita italiana della parete sud-est del Nose al Capitan, nello Yosemite Valley.
Difficoltà | EE |
Dislivello (m) | 1350 |
Quota partenza | 1640 |
Quota vetta | 2584 |
Tempo A/R (ore) | 7 |
Sviluppo A/R (km) | 23 |
Segnavia | n.42,AV1 |
Da Lavachey (a 1.640 m) si sale un paio di tornanti e subito prima del ponte sulla Dora si può lasciare l’auto dove c’è una palina con le indicazioni per il rifugio Bonatti. Superato il rifugio, si arriva in poco tempo all’alpe Malatrà, dove ci sono indicazioni per il sentiero per il Pas Entre Deux Sauts (n.42). Bisogna stare attenti a non prendere l’alta via n.1 con il triangolo, perchè porta al colle di Malatrà, quindi tenersi sulla destra sempre sul sentiero 42 (marcato anche con TMB) e, dal passo Entre Deux Sauts, si scende fino al greto del torrente Armina, che forma una bella cascata, in prossimità dell’Alpe Secheron; quindi si sale sempre su traccia marcata con il n.42 al Col Sapin e da qui con un sentiero ripido, alla Tete de La Tronche a 2.584 m. Si scende ad un colle e si sale attraverso i prati fino alla Testa Bernarda, dove si continua, riprendendo poco in basso il sentiero battutissimo che porta al rifugio Bertone a quota 2.000 m: poco sopra il rifugio c’è una piazzola con un disco di orientamento sistemato su un pilastrino e vicino una tabella con le indicazioni per il rifugio Bonatti. Il sentiero pianeggia per più di cinque chilometri con piccoli saliscendi e passa accanto agli alpeggi di Leuchey, La Leche, Armina e Secheron. Qui lasciare il sentiero che continua dritto per il Bonatti e scendere a sinistra sulla stradina che parte dalle baite e che riporta infine al parcheggio.