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Ferrata di Bepi Zac


L’Alta Via Bepi Zac è caratterizzata da diversi sali e scendi e cime assai panoramiche. I tratti attrezzati che incontriamo non sono tantissimi e la difficoltà, nonostante l’esposizione, risulta quasi sempre abbastanza contenuta, escluso un brevissimo tratto esposto, più impegnativo, che affrontiamo prima di raggiungere la Cima Campagnaccia. I panorami delle varie cime che compongono questo percorso sono fantastici e quasi sempre a 360°, dove possiamo individuare moltissimi gruppi montuosi delle Dolomiti, tra cui la Marmolada, il Sella, il Sasso Piatto e Sassolungo, il Catinaccio, le Pale di San Martino e il gruppo della Cima Bocche. Durante l’Alta Via, inoltre, incontriamo anche diverse postazioni e baraccamenti austriaci risalenti alla Grande Guerra.

Di seguito, una traccia del percorso ma per indicazioni più approfondite, rimando al sito ferrate365 dove trovi l’itinerario a questo link.


DifficoltàEEA
Dislivello (m)1022
Quota partenza1918 
Quota vetta2759
Tempo A/R (ore)7
Sviluppo A/R (km)12.3
SegnaviaSentieri SAT 604, 637

Dal Passo San Pellegrino raggiungiamo il Passo delle Selle, a piedi attraverso il sentiero 604. Da qui, sulla destra inizia una salita ripida che permette di raggiungere l’inizio dell’Alta Via con sentiero 637. Dopo aver superato un breve tratto attrezzato incontriamo un largo spiazzo: in questo punto conviene indossare il kit da ferrata e attrezzarsi con la torcia frontale. Prima di raggiungere la Sforcela del Ciadin possiamo visitare l’osservatorio italiano Guerra alla Guerra, raggiungibile attraverso un brevissimo ghiaione e una passerella di legno attrezzata. Per ritornare al sentiero principale non scendiamo per il tratto appena percorso, ma continuiamo la discesa seguendo la traccia segnata sino a raggiungere la Forcella del Ciadin. In questo punto, troviamo le indicazioni per imboccare il sentiero che conduce nuovamente al Passo San Pellegrino, concludendo così il percorso dell’Alta Via Bepi Zac. Il percorso è caratterizzato da qualche tratto molto esposto non attrezzato e un breve pezzo attrezzato con fune e pioli che richiede passo sicuro e concentrazione. Superato quest’ultimo tratto, affrontiamo una breve salita che ci porta in prossimità della Punta delle Vallate: da qui, sino alla Forcella e alla Cima Uomo, i sali e scendi sono numerosi, rendendo l’escursione nel complesso faticosa. Superiamo, quindi, l’indicazione per la Forcella dell’Uomo e affrontiamo ancora dei sali e scendi per superare, successivamente, la Torre California.

Un ultimo tratto attrezzato in salita, abbastanza ripido, permette di arrivare alla forcella, caratterizzata dalla presenza di un piccolo baraccamento. Da qui, inoltre inizia la traccia che permette di salire e raggiungere la Cima dell’Uomo o in direzione della Forcella Laghet, tralasciamo il sentiero di sinistra che sale alla Cima Uomo e proseguiamo verso destra: pochi metri e incontriamo l’indicazione per il Passo San Pellegrino scritto sulla roccia. Cominciamo, quindi, la discesa lungo un ghiaione, molto ripido nella prima metà. Man mano che ci avviciniamo ai prati la difficoltà diminuisce e il canalone si conclude definitivamente quando incontriamo un sentierino che inviterà a svoltare verso destra. Infine, dirigendoci verso le varie stradine sterrate, le percorriamo per raggiungere nuovamente il Passo San Pellegrino.