
Laghi Pignattin
Nel tratto più selvaggio della valle, si trovano numerosi laghetti di grande bellezza: il più conosciuto è il piccolo Lago dei Pignattin, un’ampia pozza dalle acque limpide di colore verde, che si estende per circa 300 mq e raggiunge una profondità massima di più di tre metri. Il toponimo è un termine dialettale che significa pentolini ed è riferito a due curiosi fori naturali che si osservano su un roccione posto nel letto del torrente, poco a monte del laghetto stesso.
Difficoltà | E |
Dislivello (m) | 130 |
Quota partenza | 470 |
Quota vetta | 553 |
Tempo A/R (ore) | 4 |
Sviluppo A/R (km) | 12 |
Segnavia | Linea gialla |
Punto di partenza di questa escursione è il paese di Masone dove si svolta a sinistra per San Pietro di Masone e Groppo, lungo la stretta strada che risale la Val Stura: si prosegue superando la chiesa di San Pietro e le case di Groppo, fino al cartello di divieto d’accesso. Da qui, si prosegue a piedi lungo la stradina asfaltata che attraversa il Torrente Stura su un ponte e prosegue in leggera salita passando accanto a varie cascine. Presso il primo gruppetto di case, sulla destra, si diparte il sentiero con segnavia linea gialla, che si collega con l’Alta Via dei Monti Liguri presso il Giovo Piatto. Giunti alle Case Fornace la strada si fa sterrata e, contornata a valle l’abitazione, raggiunge un bivio: si trascura il segnavia “tre pallini gialli”, diretto alla Cascina i Piani, e si va a destra contornando un’ansa del torrente. Sorpassata una sorgente, si raggiunge la piccola Ca’ Stura, l’ultima cascina della valle. Si lascia poi a sinistra un sentiero che scende al torrente per proseguire parallelamente ad esso; qui ci si addentra ora nella parte selvaggia della valle: si raggiunge il torrente e si va a raggiungere il sentiero (segno giallo) che sale subito una ripida rampa, poi si spiana, procedendo in un boschetto. Usciti all’aperto si inizia a salire in diagonale lungo un ripido versante, tra erba, rocce e radi pini, lungo un sentierino molto panoramico sulla vallata e si entra poi in un bosco misto di querce e pini, camminando in piano per varie centinaia di metri. Ad un certo punto il sentiero principale piega a sinistra e inizia a salire; lo si segue per una decina di metri, per poi deviare a destra lungo un’esile traccia che procede più o meno in piano lungo un versante ripido coperto di arbusti. Si raggiunge così un ripiano erboso, dove la traccia piega bruscamente a destra e scende lungo la massima pendenza tra erba e pini verso l’ormai visibile Lago dei Pignattin, che si raggiunge in breve tempo.