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Alpicella – Strada Megalitica – Monte Beigua – Rifugio Pratorotondo


Percorso molto affascinante anche di interesse paleontologico ed archeologico: ci troviamo nell’area di Alpicella, sul versante a mare del Beigua, ed la Strada Megalitica e il Riparo sotto Roccia di Fenestrelle sono i ritrovamenti più interessanti. In questi zone, si ebbe una rapida diffusione della cultura neolitica: dove comunità autoctone riuscirono a estrarre il serpentino verde e a lavorarlo per produrre una grande varietà di attrezzi.

La strada Megalitica è un imponente tracciato in pietra in leggera salita, lungo circa 200 m, delimitato a monte ed a valle da muretti, detti trilliti, formati da lastroni in posizione verticale e coronati da lastre orizzontali. Gli spazi vuoti vennero riempiti con pietre più piccole e la parte meglio conservata è fiancheggiata da faggi secolari. L’antichissimo tracciato termina in un’ampia area circolare, delimitata da pietre infitte nel terreno, che si suppone venisse utilizzata come luogo di cerimonie e di culto. Di fronte si innalza il Monte Greppino, da sempre noto per la sua capacità di attirare i fulmini.

Il Riparo sotto Roccia di Fenestrelle ha invece restituito delle cospicue tracce di frequentazione durante il Neolitico medio e la prima e media Età del Bronzo.

Una volta giunti in prossimità del Monte Beigua, a 1286 m, si può procedere in direzione Rifugio Pratorondo, seguendo l’Alta Via dei Monti Liguri, per una breve (A/R = 40 minuti) deviazione al percorso, prima di tornare indietro seguendo invece le tracce parziali del Sentiero Napoleonico, altro esempio di perfetto connubio tra storia e natura all’interno del Parco Beigua.


Difficoltà E
Dislivello (m) 980
Quota partenza 405
Quota vetta 1286
Tempo A/R (ore) 5,5-6
Sviluppo A/R (km) 22
Segnaviasegnavia FIE N, X rossa, AVML,
cappello rosso, triangolo rosso

Il punto di partenza di questa escursione è presso il borgo di Alpicella, sulle alture di Varazze, da cui si imbocca via Ceresa e la si segue in ambiente solitario. A un bivio subito dopo un tornante a destra si continua dritti e poco dopo si raggiunge il grande prato di Ceresa. Qui si prende i in salita una strada dal fondo in cemento. Dopo poche decine di metri, quando il tracciato diventa sterrato, lo si lascia per seguire a destra un sentiero indicato da segnavia N e T. Il percorso, a tratti malagevole, e dove occorre fare attenzione ai segnavia, si tiene nel bosco e porta ad un bivio. Si prosegue dritto seguendo il segnavia N, raggiungendo in breve la strada Megalitica, affiancata da massi detti trilliti che sono infissi nel terreno, chiaramente piazzati dall’uomo. La strada confluisce sulla sterrata che sale da Le Faie, che si segue verso sinistra seguendo il segnavia Croce Rossa. Poco dopo si raggiunge sentiero che sale al Monte Beigua, che si sviluppa all’inizio sul versante orientale del Monte Priafaia, e più in alto, supera numerosi tornantelli che hanno creato dei profondi solchi portandosi sotto il Monte Cavalli. Si oltrepassano i desolati versanti del Bric dell’Aquila, dove sono visibili le enormi pietraie che caratterizzano il Beigua, ed infine si raggiunge la strada asfaltata, nelle immediate vicinanze della vetta, che si guadagna salendo a destra. A questo punto, per chi lo desidera, è possibile fare una deviazione dell’itinerario principale: si tratta infatti di percorrere un pezzo dell’itinerario della Alta Via dei Monti Liguri, seguendo il segnavia AV bianco-rosso, per ritrovarsi nel giro di 20 minuti al Rifugio Pratorotondo, da poco riaperto con la nuova gestione. (NOTA: questa è una deviazione che tra A/R potrebbe far perdere 40 minuti quindi non è consigliabile a chi non vuole aggiungere ulteriori km in questo già lungo itinerario). Dunque, si torna sulla strada asfaltata sul Monte Beigua e poco dopo si vede a sinistra la storica mulattiera che riscende ad Alpicella, seguendo il segnavia triangolo rosso, dopo aver prima imboccato il Sentiero Napoleonico (segnavia cappello rosso) fino in prossimità del Monte Cavalli. La si imbocca attraversando la zona di sorgente delle Giarre dell’Olio e poi percorrendo i più alti versanti del Bric Montebè. La mulattiera ben segnalata scende in maniera regolare sul versante occidentale del Monte Priafaia e poco prima del paese tocca il Nicciu du Briccu du Bruxin, una singolare edicola votiva che ingloba un monolite ritenuto da molti un antico menhir. Ancora pochi minuti di discesa e ci si trova nella piazzetta di Alpicella.