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Acquedotto Romano


L’acquedotto storico di Genova è un’antica struttura architettonica situata nella val Bisagno, che ha garantito per secoli l’approvvigionamento idrico del comune di Genova e del suo porto. Ha inizio dal comune di Bargagli, nell’alta valle, e attraversa per intero i quartieri di Struppa, Molassana, Staglieno e la circonvallazione a monte, nel quartiere di Castelletto, dove si divide in due rami che terminavano nei pressi del Porto Antico, uno alla Darsena e l’altro all’altezza della Ripa, dopo aver alimentato la cisterna di piazza Sarzano. Oggi l’acquedotto è percorribile come percorso pedonale lungo circa ventotto chilometri.


DifficoltàT/E 
Dislivello (m)367
Quota partenza61 
Quota vetta 129
Tempo A/R (ore) 5
Sviluppo A/R (km) 20-28
Segnavia quadrato rosso, cartello segnaletico acquedotto, pallino azzurro

L’itinerario inizia nel borgo di Cavassolo e sale lungo una mulattiera al ponte-canale che dal borgo prende il nome; lo si percorre e si procede oltre i mulini di Salita Piloni sul tracciato pianeggiante dell’acquedotto, superando alcune case. Si incontra e si supera il piccolo tubo che porta l’acqua del Rio Nasci, poi si sale verso destra ritrovando dopo poche decine di metri il tracciato dell’acquedotto storico in Via ai Filtri, dove un piccolo ponte oltrepassa il fossato del rio di Prato. Procedendo sull’asfalto, si lascia a destra l’ingresso di monte della Galleria della Rovinata e si procede fra orti e casette, sino a incrociare la Salita Inferiore alla Chiesa di San Cosimo. Il percorso prosegue col nome di Via Inferiore Gambonia e si passa accanto ad alcuni filtri destinati al controllo della purezza dell’acqua, si superano i mulini del Rio Torbido e si oltrepassa la vasta e selvaggia valle del Rio Torbido con un maestoso ponte-canale. Il percorso continua fra boscaglie, orti, giardini e case rurali e si arriva poi a superare alcuni antichi lavatoi, in basso rispetto al percorso, e a incrociare Via di Creto, la provinciale che sale al paesino di Creto per poi svalicare in alta Valle Scrivia. Superata la piccola galleria del Rio Coverciano, si giunge quindi alle case del nucleo originario dell’ex-borgo di Molassana; qui, in Via delle Brughe, sotto l’oratorio di San Giovanni Battista, l’acquedotto piega a sinistra e si tuffa nel grandioso ponte-sifone che scavalca la valle del Rio Geirato. Giunti sulla trafficata Via San Felice si scende in Via Molassana e si prosegue verso il centro città sino al cimitero monumentale di Staglieno.