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Monte Beigua – Rif. Pratorotondo – Rif. Argentea


Questo percorso parte dal monte Beigua, la cima più elevata del comprensorio, che ospita diversi ripetitori sulla sua sommità, per proseguire poi verso il Rifugio Pratorotondo, temporaneamente chiuso fino al nuovo cambio di gestore. Da qui si inizia un lungo percorso lungo AVML, con alcuni saliscendi ma non troppo ardui, fino ad arrivare al Rifugio Argentea, anche se nell’ultimo tratto dobbiamo abbandonare l’Alta Via. Il Rifugio Argentea si colloca a quota 1.088 m, in uno dei tratti più spettacolari tratti dell’Appennino Ligure e nel cuore del Parco del Beigua, l’area naturale protetta più vasta della Liguria dal 2005, conosciuta anche come Geoparco internazionale, sotto l’egida dell’UNESCO.


Difficoltà E
Dislivello (m) 150
Quota partenza 1267
Quota vetta 1090
Tempo A/R (ore) 5
Sviluppo A/R (km)14
Segnavia AVML

L’itinerario prende il via dal Monte Beigua, a quota 1.267 m, ed in breve, lungo un tratto pianeggiante, si raggiunge il Rifugio Pratorotondo a quota 1.109 m. Quindi, si imbocca la strada sterrata chiusa al traffico da una sbarra, seguendo le indicazioni dell’Alta Via dei Monti Liguri: il sentiero attraversa l’ampia distesa prativa fino ad arrivare ad uno spuntone di roccia sporgente, un vero e proprio balcone panoramico, che offre uno sguardo veramente imponente verso la distesa marina e la costa, da Levante a Ponente. Si continua in falsopiano lungo lo spartiacque Ligure-Piemontese e si arriva alla casa della Miniera, posta a quota 1.078 m (si dice che la sua costruzione risale agli anni ’40 quando era utilizzata come riparo per gli operai che lavoravano all’estrazione del ferro in quella zona, mentre ora l’edificio è a disposizione degli escursionisti come rifugio). Si prosegue fino a Prato Ferretto, dove si incontra il sentiero con un segnavia a forma di rocce gialla che svolta a sinistra e porta a Pianpaludo. Nella conca erbosa situata a nord del pianoro si può ammirare il campo di pietre, una distesa di blocchi che crea un effetto visivo veramente suggestivo. Continuando lungo la mulattiera si arriva al Passo di Prato Ferretto con la punta rocciosa del Bric Resonàu. Qui confluiscono diversi percorsi che si sviluppano in più direzioni: a destra il sentiero che sale ripidamente verso la Cima Fontanaccia ed il Monte Rama, con una deviazione che scende verso il mare e conduce a Sciarborasca; di fronte la discesa che porta a Lerca e, sulla sinistra, la prosecuzione dell’Alta Via dei Monti Liguri in direzione del Passo del Faiallo.

Per raggiungere il Rif. Argentea, proseguiamo quindi lungo quest’ultimo percorso, che procede in salita in mezzo ai pini, guadagnando un centinaio di metri di quota fino al Bric Sciue Gianche e poi si continua lungo un altipiano cosparso di massi raggiungendo la Rocca Fontanassa. Qui il percorso scende leggermente in mezzo ai pini ed ai faggi, supera il Passo Notua e riprende nuovamente a salire, fino ad incontrare un piccolo riparo in pietra vicino ad un masso che prende il nome della successiva Cima del Pozzo. Si prosegue poi lungo lo sterrato che passa vicino a Cima Giasseti, che lasciamo sulla destra per perdere leggermente quota ed arrivare alla distesa erbosa del Passo di Pian di Lerca, alla fine della quale troviamo il Rifugio Argentea.