
Anello da Monesi di Triora a Monte Saccarello passando da monte Frontè, rifugio Sanremo e rifugio La Terza.
Il Monte Saccarello è una montagna delle Alpi liguri alta 2.201 m ed assieme al Monte Frontè (2.152 m), alla Cima Missun (2.356 m) e al Monte Bertrand (2.482 m) forma il Nodo del Monte Saccarello: un massiccio alpino, costituito in prevalenza da substrati calcarei flyschoidi, che si caratterizza per le morfologie relativamente poco aspre. La vetta del Monte Saccarello è dal 1947 un punto di confine amministrativo tra le province di Imperia e di Cuneo e confine di Stato tra l’Italia e la Francia (Dipartimento delle Alpi Marittime). Inoltre, la sua sommità costituisce il punto più elevato del territorio ligure.
Questa proposta è uno degli itinerari escursionistici più frequentati per raggiungere la vetta: si parte da Mònesi di Triora, unica località sciistica dell’imperiese, e si sale per sentieri allo spartiacque principale, che poi si segue per comode stradette sterrate.
Difficoltà | E |
Dislivello (m) | 820 |
Quota partenza | 1381 |
Quota vetta | 2201 |
Tempo A/R (ore) | 5-5.5 |
Sviluppo A/R (km) | 18 |
Segnavia | pallino blu, AVML |
Il punto di partenza è la località di Monesi di Triora: dallo spiazzo si diparte una carrareccia sbarrata con cartello di divieto d’accesso per le auto che si innalza dolcemente verso sud con vari tornanti tra prati e larici fino alla Margheria Panizzi. Lasciando a destra un sentiero che sale ad una vicina stazione di arrivo di uno skilift, si prosegue lungo una pista inerbita verso sinistra, che sale in diagonale fino alla Margheria Sottana di Tanarello. Qui termina la carrareccia, quindi bisogna proseguire lungo le tracce di sentiero che si mantengono più o meno al centro del vallone che fa capo al Passo Garlenda. Giunti ai piedi della testata del vallone, dove si trova la Margheria Soprana di Tanarello, si sale prima direttamente per ripide tracce, poi si ritrova il tracciato di una vecchia mulattiera che sale in diagonale verso sinistra. Si lascia a sinistra una diramazione, poi si sale con alcuni tornanti tra erba, rocce e arbusti fino al Passo Garlenda, dove si trovano alcune casermette diroccate. Si prosegue verso destra lungo una stradetta sterrata (segnavia dell’Alta Via dei Monti Liguri) che sale dolcemente tenendosi poco sotto il crinale sul lato della val Tanaro, poi aggira il Monte Cimonasso e, con una breve discesa raggiunge il piccolo Rifugio Sanremo. La stradetta sterrata prosegue in lieve salita per aggirare la Cima Valletta della Punta, poi scende dolcemente e passa accanto al Rifugio la Terza. In breve si giunge alla Sella della Valletta, dove si lascia a destra una diramazione che taglia in piano. Si prosegue lungo il crinale in salita più decisa, poi si piega a sinistra aggirando a nord la Punta di Santa Maria.
Ritornati sul crinale, con una breve salita si raggiunge la Statua del Redentore, posta su una cima protesa verso la valle Argentina. Si raggiunge quindi una sterrata dissestata che effettua un tornante e passa accanto ad alcune installazioni militari diroccate. Al secondo tornante si abbandona la sterrata che guida alle dette installazioni e, per un sentiero sulla destra, si raggiunge in brevissimo tempo la vetta del Monte Saccarello.
A questo punto si può decidere di tornare lungo l’itinerario dell’andata, oppure scendere direttamente lungo il pratone che costeggia gli impianti da sci oppure ancora se proseguire per fare un anello, percorrendo la sterrata che riporta a Monesi in due orette. E’ una strada poderale ma permette di avere una visione dell’altra vallata e può agevolare in condizioni di tempo avverso come ho trovato io.