Oltre 5 mila anni fa, in una remota regione della Cina, un anonimo ricercatore disegnava su una tavoletta di legno la prima mappa della circolazione dell’energia all’interno del nostro organismo: la mappa rappresentava una figura umana attraversata da decine di linee indicanti il flusso di una sostanza invisibile. Lungo queste linee venivano marcati con precisione dei punti corrispondenti a degli snodi, sui quali probabilmente intervenire per curare e sbloccare eventuali ingorghi energetici.
Questa testimonianza è la dimostrazione di una consapevolezza dell’esistenza di quel substrato energetico che sostiene gli esseri umani, che ha ispirato diverse pratiche curative, che si propongono di guarire la malattia attraverso l’interazione di questa dimensione intangibile. Dall’agopuntura cinese alla medicina ayurvedica indiana, l’attenzione si è rivolta prevalentemente ad un riequilibrio delle componenti energetiche presenti all’interno dell’organismo. La medicina occidentale, molto più giovane rispetto alle scienze mediche orientali, ha preso strade diverse, ignorando la visione energetica e concentrandosi sull’osservazione anatomica dell’organismo, le cui basi poggiano sulla natura osservabile, morfologica, biologica, biochimica, molecolare e perfino atomica dell’organismo. Tuttavia questa osservazione non esaurisce la complessità della costituzione umana e della vita che vi scorre dentro, perchè conoscere meglio la nostra componente invisibile ed intangibile, apre le porte a nuove possibilità diagnostiche e terapeutiche, delle quali anche in Occidente si comincia a tenerne conto ora, comprendendone l’opportunità ed i benefici.
Intorno agli anni 60-70 del secolo scorso, si è andato via via formando una nuova disciplina terapeutica: la kinesiologia, che si basa sull’analisi delle modificazioni del tono muscolare, in presenza di qualsiasi elemento col quale, non solo il nostro corpo, ma anche la nostra mente e la nostra coscienza, entrano in contatto, sia consapevolmente che inconsapevolmente. Per provare questo meccanismo, è sufficiente testare la nostra capacità di resistenza muscolare ad una forza opposta: basta mettersi in piedi, estendere un braccio parallelamente al pavimento, e poi resistere ad una lieve pressione che il kinesiologo eserciterà sul nostro polso, spingendolo delicatamente con lo scopo di farvi abbassare. Con questo metodo, si possono testare anche alimenti adatti o non adatti a noi, misurando la nostra resistenza muscolare mentre le assaggiamo: puoi vedere ad esempio come una zolletta di zucchero, una particolare bevanda, o un frutto lasciano invariata la capacità del braccio esteso di resistere alla pressione, oppure puoi verificare in questo modo intolleranze o allergie, osservando le fette di indebolimento a livello di resistenza muscolare che un alimento ha sull’organismo. In altre parole, quel particolare alimento, se sfavorevole, potrebbe creare un abbassamento dell’energia necessaria al tuo organismo per funzionare ed a lungo andare, potrebbe causare problemi al sistema digestivo, a quello endocrino e nervoso.
Ogni esperienza che viviamo, sia essa tangibile o no, è prima di tutto un’esperienza energetica e come tale viene letta ed interpretata dal nostro organismo, che dunque reagisce in modo favorevole o sfavorevole. Nell’ambito della kinesiologia sono stati ormai condotti esperimenti su decine di migliaia di soggetti, testando dal punto di vista dell’energia praticamente ogni cosa: alimento, esperienza, parola, emozione o pensiero. I ricercatori sono così arrivati a dare una precisa misura energetica ad ogni situazione, creando una scala di frequenze da zero a 1000.
Il risultato ci mostra qualcosa che può essere definito come una vera e propria banda energetica della coscienza, nella cui parte inferiore da zero a 200 troviamo tutte le emozioni o i pensieri negativi (come vergogna, colpa, apatia, lutto, rabbia, paura, voglia) e spostandoci verso l’alto, nei valori da 200 a 500, troviamo il coraggio, l’equilibrio, la volontà, la ragionevolezza, l’amore e tutte esperienze con un valore energetico più elevato.
Quindi, quando siamo più scarichi energicamente, siamo più inclini a provare emozioni e pensieri negativi, mentre quando siamo più carichi energeticamente saremo più inclini a manifestare emozioni pensieri ed esperienze più favorevoli.
Non casualmente da 500 in su troviamo le emozioni e i sentimenti più elevati come la gioia, la felicità, la gratitudine e la pace mentre alle frequenze superiori a 700 troviamo Gesù, Buddha e altre figure mistiche, le cui vibrazioni sono state misurate attraverso il contatto con le loro rappresentazioni iconografiche o quei messaggi che hanno lasciato. Definiamo queste persone illuminate, assimilando il loro stato energetico e le loro frequenze a quelle della luce, così come definiamo un’esperienza di accrescimento come illuminante; quello che qui ci interessa è sapere come tutto questo possa aiutarci nel proposito di volerci più bene: apparentemente comprendere lo stato energetico con un valore può aiutarci a fare delle scelte.
Sono argomenti che la fisica quantistica sta indagando da oltre un secolo, con innumerevoli validazioni: l’applicazione della dimensione energetica nel campo umanistico, permette anche di spiegare dal punto di vista scientifico qualcosa che tutti noi osserviamo nella vita di tutti i giorni, cioè il fatto che persone con una condizione energetica bassa creano facilmente un campo di risonanza negativa intorno a sè stesse e come questo produca risonanza intorno. Viceversa, quando entriamo in contatto con persone creative o geniali o con autentici maestri, che normalmente esprimono una dimensioni energeticamente molto elevate, ne avremo un immediato beneficio, perché anche il nostro livello energetico tende ad allinearsi alle stesse frequenze.
Essere consapevoli del valore energetico, di quello che vive dentro e fuori di te, permetterà di fare le tue scelte evitando ciò che ti indebolisce, a favore di ciò che ti rende più resiliente; tale visione aiuterà ad orientare tra le emozioni, i pensieri e le relazioni con quello che circonda.