Quando parliamo d’amore dovremmo sempre tenere presente che per ciascuno di noi questa parola ha un significato diverso: la nostra idea dell’amore dipende da quanto abbiamo imparato dalle nostre esperienze passate: ci sono famiglie calde accoglienti e altre totalmente anaffettive, ci sono genitori uniti che si amano e che comunicano ai figli un senso di sicurezza e certezza dell’essere amati e ben voluti, altri che si sentono affaticati dalle responsabilità genitoriali e fanno sentire i figli come un peso immeritevoli di essere amati incondizionatamente.
Di tutto questo non c’è alcuna evidenza nei primi anni di vita ma ne emergono tratti solo durante l’adolescenza, per manifestarsi in modo più evidente in età adulta (un esempio sta nella tipologia di partner che scegliamo, nel rapporto di coppia prima e in quello genitoriale più tardi). In ogni caso, bisogna partire dalla consapevolezza che tutte le variabili amorose possono ridursi a due tipologie: l’amore condizionato e l’amore incondizionato.
Anche se spero che almeno per un breve periodo tutti noi abbiamo sperimentato forme di amore incondizionato, è probabile che non sia stato così: il dovere di corrispondere nel carattere, che nel comportamento, alle richieste e alle aspettative delle nostre sorgenti di amore ed accudimento, può averci costretti a sperimentare soltanto delle forme di amore condizionato. Il messaggio inconscio di queste figure può essere stato ti accetto solo se sei come mi aspetto che tu sia: è una responsabilità meritare il mio amore quindi regolati di conseguenza. Dunque, fin dalla più tenera età, il nostro bisogno di accettazione e sopravvivenza, ci ha obbligati a condizionarci da schemi mentali, che presto hanno deformato la nostra natura e le nostre inclinazioni spontanee, adeguandole alle richieste ed alle aspettative dell’ambiente familiare e relazionale dal quale dipendevano (ad esempio i nostri genitori, le nostre maestre, i nostri insegnanti, i primi gruppi di appartenenza). Il messaggio che tutti abbiamo ricevuto è che c’erano delle precise condizioni per essere accettati ed amati: disobbedire significava non ricevere l’amore di cui avevamo bisogno. Se le costrizioni in contrasto con la nostra natura sono stati eccessivi, possono avere prodotto un disagio di deformazione nella sfera emozionale e psicologica: il danno maggiore è stato quello di fornirci proprio quel modello di amore condizionato. Di conseguenza, in modo del tutto inconsapevole abbiamo evitato la possibilità di essere amati per quello che siamo incondizionatamente, che rimane un’esperienza molto rara per noi se è stata esclusa dal nostro orizzonte fin dalla prima infanzia.
Come conseguenze di un’implicita rinuncia ad essere amati incondizionatamente e della decisione di amare qualcun altro esclusivamente se corrisponde ai nostri standard, troviamo quasi sempre un irraggiungibile ideale di perfezione. Se sei convinto che il mondo potrà amare e gratificare solo per rispondere alle aspettative, ti comporterai di conseguenza e ci sarà ben poco da fare per volerti più bene. Se continuerai a stabilire uno standard o delle caratteristiche per considerarti amabile, non sarà più la società a considerarti inadeguato o non meritevole ma tu stesso! In quello che non accetti di te, nelle aspettative esagerate che nutri per te stesso, nelle critiche severe che ti rivolgi, nella convinzione di non avere o non essere abbastanza per ricevere apprezzamento, accettazione, inclusione e amore, in tutto questi aspetti c’è il germe dell’amore condizionato che è stato introiettato.
Sarà impossibile rilassarti e riposare, sentendoti amato e accettato: ti sentirai sempre obbligato a offrire una prestazione, che ritieni ti potrà garantire inclusione approvazione e amore. Smetti dunque tu per primo di porre condizioni per accettarti ed amarti completamente; smetti di criticarti giudicarti e darti un valore solo in base alle aspettative che hai su di te e dalle condizioni poste dalla famiglia e dalla società.
Puoi cominciare a farlo subito ma devi partire dal riconoscere l’esistenza dell’amore condizionato come un’interferenza deformante che ha modificato la qualità dell’amore che oggi può offrire agli altri ed a te stesso.
Hai delle potenti armi dalla tua parte: compassione, tenerezza, benevolenza, amorevolezza, gentilezza e perdono, che devi imparare a rivolgere prima di tutto a te stesso, se non sarai capace di accettarti per quello che sei.
Da questa accettazione, ripartire e quindi migliorarti per evolvere: ogni altro traguardo della vita diventerà più raggiungibile se imparerai ad amarti incondizionatamente.